Il Vangelo Secondo Matteo - Pier Paolo Pasolini - Completo - Restaurato HD
Vittorio Ballato Vittorio Ballato
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 Published On Apr 3, 2020

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Il Vangelo secondo Matteo è un'opera cinematografica italiana, diretta nel 1964 da Pier Paolo Pasolini e incentrata sulla vita di Gesù come è descritta nel Vangelo secondo Matteo.

Trattando in maniera antidogmatica un argomento di carattere religioso, l'opera fece sensazione e scatenò un aspro confronto intellettuale sulla stampa, proseguendo le non sopite polemiche per le accuse di vilipendio della religione e per i forti interventi censori che avevano condizionato l'uscita dell'episodio de La ricotta, inserito nel film Ro.Go.Pa.G.

Trama
Riproposizione fedele al Vangelo di Matteo della vita di Gesù Cristo (con solo qualche lievissima inversione temporale), dall'annunciazione a Maria della nascita del figlio di Dio, al matrimonio con Giuseppe e la fuga in Egitto per sfuggire ad Erode e alla strage degli innocenti.

Divenuto adulto, Gesù affronta le prove nel deserto e dopo quaranta giorni di tentazioni, prosegue per Israele, in compagnia degli Apostoli, a predicare il suo verbo, compiendo miracoli.

Processato da Ponzio Pilato, viene condannato alla crocifissione e la resurrezione conclude la sua vita terrena.

Produzione
Il regista utilizza attori non professionisti e comparse scelte tra la locale popolazione contadina. Molti gli amici del regista che parteciparono alle riprese e, tra questi, alcuni intellettuali di fama come Natalia Ginzburg, Alfonso Gatto ed Enzo Siciliano, oltre Ninetto Davoli, che debutta proprio in questo film. Il filosofo Giorgio Agamben, allora solo ventiduenne, ebbe anch'egli una parte nel film. Scelta particolare di Pasolini fu quella della madre Susanna per interpretare la Madonna anziana.

La figura di Cristo fu affidata al catalano Enrique Irazoqui allora sindacalista diciannovenne, in Italia per cercare appoggi alla lotta contro il regime franchista[2]. Venne doppiato da Enrico Maria Salerno.

In occasione dei 50 anni del film al Festival di Venezia, Mauro Leonardi ha raccontato che nella prima versione del film Pasolini aveva ritratto un Gesù senza Resurrezione e senza miracoli[3]. Fu in ossequio al giudizio a quei tempi autorevole del direttore del Centro Cattolico Cinematografico, don Francesco Angelicchio, che il regista, a film già girato, tornò sul set e aggiunse quelle scene da allora presenti nella versione definitiva[4].

Riprese
Il film fu girato in diverse località italiane, ma senza seguire una traccia geografica precisa. L'idea iniziale era di ambientarlo negli stessi luoghi di Israele dove realmente si erano svolte le vicende narrate, ma presto essa si rivelò poco praticabile, anche per via dei mutamenti subiti dal paesaggio nel corso dei secoli.


Il cortile interno del Castello di Gioia del Colle. Vi è stata girata la scena di Erode e la danza di Salomè
Di qui la decisione di girarlo nell'Italia centro-meridionale: prevalentemente nella città di Matera [5] in cui ritrovava la Gerusalemme che fu ed in particolare negli ambienti rupestri di varie regioni:

in Basilicata: a Barile, Lagopesole (la scena del sinedrio è girata nel cortile interno del Castello di Lagopesole) e nei Sassi[6] di Matera (trasformati in Gerusalemme);
in Calabria: a Cutro e Le Castella;
in Lazio: a Tuscania (paese in provincia di Viterbo) e Chia (frazione di Soriano nel Cimino, Viterbo);
in Puglia: a Ginosa nella Gravina, Massafra (trasformata in alcuni luoghi della Palestina), Manduria[6], Castel del Monte (la cacciata dal tempio, con i sacerdoti che assistono agli eventi), Gioia del Colle (in quest'ultima località il regista girò l'episodio di Erode e Salomè,[6] ambientato nel castello, con la danza di Salomè che si svolge nell'ala nord della corte del castello stesso), Santeramo in Colle (l'annunciazione, parte del discorso delle beatitudini, l'avvicinamento a Gerusalemme);[7]
in Sicilia: valle dell'Etna (tentazioni nel deserto).

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