"Il Manifesto del Futurismo"-Le Figaro - F.T.Marinetti - 20 febbraio 1909 HD
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 Published On Dec 14, 2012

Parte del manifesto del futurismo di Filippo Tommaso Marinetti.
Il Futurismo,movimento d'avanguardia dei primi del '900,getta le sue basi sulla velocità,sul dinamismo,sulla forza violenta rapida ed inesorabile del movimento.
Il linguaggio tagliente ed altamente critico di Marinetti fornisce una doppia chiave di lettura:
La critica più aspra di ciò che è passato (tanto da dichiarare la sua stessa volontà d'essere sostituito quando diventerà egli stesso il passato) e la celebrazione,l'esaltazione di ciò che verrà,del progresso che costituisce sempre una svolta positiva verso il passato.
Nella pittura,il Futurismo si rispecchia in quadri dinamici che sembrano dare l'impressione del movimento nonostante la solo staticità obbligata. Si prendano come esempio le "Aeropitture" di Tullio Crali.
Il filmato,insieme al "Walkürenritt" di Richard Wagner,vuole sottolineare l'avanzamento della tecnica dei primi del '900. Industrie pesanti,nuovi macchinari,automobili,treni ed aeroplani scaturiscono tutti da un concetto di dinamicità perfettamente espresso dagli ingranaggi in movimento meccanico.
Nel filmato il manifesto è letto da Carmelo Bene.
L'intero manifesto del Futurismo:

1.Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.

2.Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.

3.La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.

4.Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia.

5.Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.

6.Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.

7.Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo.

8.Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.

9.Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.

10.Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.

11.Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.


È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.

-Filippo Tommaso Marinetti

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