Riempiamo i cuori con uno dei capolavori dell’indimenticato maestro Ennio Morricone con cui abbiamo da sempre un debito di emozioni
Risuonano su Piazza Navona in una commovente suite le note del suo ennesimo capolavoro, la colonna sonora de “la legenda del pianista sull’oceano” film di Giuseppe Tornatore del 1998, meritatissimi il golden globe e il David di Donatello per le musiche al maestro.
La prima parte tratta dal brano “the crisis” evidenzia ancora una volta uno degli inconfondibili stili compositivi del maestro, quello di ripetere le stesse note lasciando che un’armonia coinvolgente ci giri intorno disegnando toccanti attimi di infinita bellezza. Come poter non ricordare dello stesso stile le note ripetute di “the fall” dalla colonna sonora di “the mission” o anche il ritornello di “se telefonando” ove si ripetono, in entrambe i casi, tre note (che per inciso sono quelle della sirena della polizia di Marsiglia negli anni ‘60). In questo brano si nota una dissonanza ripetuta della terza nota delle quattro, forse rappresentando appunto la “crisi”.
La seconda parte è il tema della nave all’arrivo a New York, quello che commenta “il primo che vede l’America” per chi rammenta il film. Chi non vorrebbe partire in nave con questa musica eroica di sottofondo?
Il terzo tema, il tema d’amore, ... che dire ? Che parole usare? Ci aiuta solo il silenzio e Heinrich Heine: “ Dove le parole finiscono, inizia la musica”

La scelta dell’esecuzione di questa opera non è casuale. Cari amici ci hanno invitato a sentire presso l’auditorium Parco della musica di Roma, il maestro Pappano che dirigeva le musiche del maestro Morricone con le partiture originali fornite dalla famiglia Morricone.
Forse il più bel concerto a cui abbiamo mai assistito (e non sono certo pochi). Brividi fortissimi!
Elvira, Eleonora, Francesco Grazie. Davvero un gran regalo! Questa esecuzione è per Voi.

Un ultimo pensiero: questa musica che ci dà emozione non sarebbe nata se non ci fosse stato un film da commentare. Noi siamo dilettanti liberi di suonare dalla terrazza (luogo improprio ed improvvisato) mentre ad altri professionisti viene impedito di suonare o recitare negli spazi dedicati e nati per questo scopo. Non entriamo nel merito delle decisioni prese ma la musica, il cinema, il teatro e l’arte in geneale sono cibo per l’anima, senza i quali l’anima soffre e muore.